Un progetto che prende il via da un luogo simbolo
Nelle Valli del Natisone i due volti della Grande Guerra
Pochi luoghi possono vantare l’importanza storica e strategica delle Valli del Natisone nello scenario della Grande Guerra. Qui cominciò a muoversi l’immenso fiume di eserciti che si spostò dall’Isonzo al Piave, dopo la Battaglia di Caporetto.
Qui la Prima Guerra Mondiale ha lasciato straordinarie testimonianze, come le trincee del Colovrat (o Kolourat nel locale nediško) a est di Drenchia, che costituiscono un museo all’aperto, affacciato scenograficamente sulla Valle dell’Isonzo.
Accanto a questi siti, che oggi attraggono migliaia di turisti con le loro memorie di combattimenti, ne esistono altri che offrono la possibilità di fare scoperte meno clamorose e spettacolari, tuttavia capaci di raccontare il volto quotidiano della guerra, magari quello tessuto attraverso i rapporti amichevoli tra civili e militari.
Nel comune di Pulfero, alcuni manufatti raccontano le opere idriche realizzate, anche a beneficio delle popolazioni locali, dai Cavalleggeri di Alessandria del 14° Reggimento, stanziati in questa zona della Slavia friulana nel periodo del conflitto. Si tratta per lo più di fontane, come quelle di Cras, di Kognar e in particolare quella della borgata di Biacis, in piazza Trento e Trieste, con i suoi quattro mascheroni caricaturali, che rappresentano in modo grottesco i quattro sovrani dell’Intesa (Austria-Ungheria, Prussia, Bulgaria, Turchia) nemici dell’Italia.
A pochi metri dalla “fontana satirica” di Biacis, il soffitto di un rustico serba gelosamente un graffito spontaneo, lasciato da un cavalleggero. Una scritta eloquente celebra le bellezze del posto: “W le ragazze di Biacis”. La Grande Guerra non è stata solo obici, assalti, baionette e merita di essere ricordata anche per questi episodi di fratellanza e per questi lampi di autentica umanità, sopravvissuti al passaggio de La grande onda e dopo un secolo restituiti intatti ai nostri sguardi.
Romeo Pignat, 29 dicembre 2018
Sopra: graffito della Prima Guerra Mondiale, dedicato dai cavalleggeri di Alessandria alle “ragazze di Biacis”.
Sotto: la fontana di Biacis con i mascheroni caricaturali dei sovrani degli Imperi centrali, spesso bersaglio della satira tricolore.