Grande partecipazione del pubblico anche a Pordenone e a Quero
Nato in maniera quasi estemporanea nel 2016 con una prima edizione “spontanea” proposta nell’ambito del Fadiesis Accordion Festival, lo spettacolo Non capivamo è stato progressivamente perfezionato: nei testi, nell’interazione tra musiche e parole, nell’apparato iconografico che si è arricchito d’immagini provenienti anche da archivi del Friuli Venezia Giulia. Più di un centinaio di foto hanno accompagnano questa edizione rinnovata del concerto-racconto-immagine, ormai entrato nelle corde de due interpreti: Giorgio Monte, voce narrante, e Gianni Fassetta alla fisarmonica. La crescente sintonia tra i due artisti consente di trasmettere emozioni, puntualmente ricambiate dagli applausi finali del pubblico e dai commenti e scambi di opinioni al termine di ogni rappresentazione. Gli spettatori, in particolare, dimostrano di apprezzare la prospezione del messaggio oltre i confini temporali della Grande Guerra, fino alle soglie del presente e dei problemi che affliggono i nostri giorni.
Il penultimo appuntamento alla Bastia del Castello di Torre, a Pordenone, ha visto una platea gremita, che ha accompagnato la narrazione musicale con attenzione e sensibilità: una soddisfazione in più per un evento che si è svolto “a casa” dell’Associazione Musicale Fadiesis e ha pertanto assunto una particolare valenza affettiva e simbolica.
Ad accogliere l’ultimo spettacolo è stato invece il Centro Culturale di Quero, in provincia di Belluno, a poche centinaia di metri da quel Piave che fa da sfondo a molti momenti della storia narrata e della fase finale della Grande Guerra. Qui il conflitto si è scatenato con particolare violenza, soprattutto a danno della popolazione civile. Qui, sui contrafforti settentrionali del Monte Grappa e lungo la valle del Piave, poche migliaia di soldati riuscirono a guadagnare quel tempo prezioso che consentì all’esercito italiano di riorganizzarsi dopo la Disfatta di Caporetto, come ha raccontato nel recente documentario I 5 giorni che salvarono l’Italia il regista di Quero Doriano Dalla Piazza, presente tra il pubblico.
Calorosa l’accoglienza dell’Amministrazione di Quero Vas, e dell’Associazione Dissonance, che ha collaborato all’organizzazione e al successo della serata. Un grazie speciale all’Associazione Bellunesi nel Mondo, dal cui laboratorio Movimenti nelle retrovie ha preso vita il progetto La grande onda, giunto positivamente alla fine della sua prima tappa.
Sopra: un momento dello spettacolo a Quero, con Gianni Fassetta e Giorgio Monte sul palcoscenico.
Sotto: l’autore Romeo Pignat presenta lo spettacolo alla Bastia di Torre, a Pordenone.
